Con l’arrivo della primavera, sull’orizzonte del panorama archeologico italiano stanno per sbocciare nuove occasioni di confronto tra addetti ai lavori e pubblico. Let’s Dig Again vuole cogliere l’occasione per raccontarvene quante più possibili.
Un buon numero di queste iniziative ruoteranno attorno al Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena. Proprio quest’anno infatti si celebrano dieci anni dalla scomparsa di Riccardo Francovich, uno dei fondatori dell’archeologia medievale italiana, che per tutta la vita ha insegnato in questo ateneo.
Riccardo Francovich (1946-2007). A dieci anni dalla scomparsa.
Vi racconteremo allora la mostra fotografica “Riccardo Francovich – Conoscere il passato, costruire la conoscenza” che sarà organizzata dall’Università e dal Dipartimento nel cortile del Palazzo di San Galgano dal 30 marzo al 26 maggio. L’inaugurazione sarà un’occasione per conoscere la figura di Francovich nelle sue sfumature di docente, ricercatore, divulgatore, sia dalle parole di chi lo ha conosciuto, che da alcuni suoi scritti che verranno letti dal suo cugino attore Massimo De Francovich.
Durante lo svolgimento della mostra diversi docenti e ricercatori di archeologia e storia medievale dell’ateneo organizzeranno seminari, tavole rotonde e workshop per illustrare ricerche, pubblicazioni e iniziative nate in questi dieci anni per mano degli allievi di Francovich.
Il 3 aprile a Grosseto una tavola rotonda organizzata da Carlo Citter e Roberto Farinelli tratterà il tema “Riccardo Francovich a Grosseto: quarant’anni di ricerche”. Sarà un’interessante occasione per conoscere le ricerche svolte da Francovich in questa città e nel territorio maremmano. Tre giorni dopo a Siena verrà affrontato il tema “Beni culturali: oltre lo studio. Cosa si muove-come ci si muove nel campo del lavoro dei beni culturali” in un seminario curato da Michele Pellegrini.
Una serie di eventi che seguiremo con attenzione sono quelli organizzati dal professor Marco Valenti e dagli archeologi che con lui animano il progetto dell’Archeodromo di Poggibonsi. Dopo le puntate che abbiamo dedicato a questa realtà ormai due anni fa, infatti, questa si è confermata un’eccellenza nazionale ricevendo meno di un mese fa il premio Art Bonus 2016. Seguendo la lezione di Francovich, questi ricercatori rimangono attenti tanto alla divulgazione quanto alla sperimentazione nelle loro attività. Nell’occasione propongono una serie di seminari in cui si rifletterà sul reenactment e la ricostruzione di contesti archeologici per la loro narrazione al pubblico. Gli appuntamenti sono il 7 aprile a Siena per “Ricostruzione storica per il racconto della quotidianità: dalle fonti alla narrazione. Il Reenactment“, l’indomani al Cassero di Poggibonsi per “E se…l periodi ipotetici” con la partecipazione di Franco Cardini e Alessandro Barbero e il 10 maggio a Siena per “Ricostruzione storica per il racconto della quotidianità: dalle fonti alla narrazione. Contesti archeologici e loro rappresentazione“.
Tra Bavari, Longobardi e Franchi. “Lombavaria”
Un’altra iniziativa targata Archeodromo, al di fuori di questa rassegna ma collegato al tema di questi seminari si terrà il 25-26 marzo al Cassero di Poggibonsi. Lombavaria sarà una convention di associazioni impegnate nella sfera del reenactment per l’archeologia sperimentale e la divulgazione dell’alto Medioevo. Oltre ai padroni di casa, parteciperanno anche membri della Fara di Cividale, dediti alla ricostruzione di usi e costumi longobardi e degli Hedningar, tedeschi e svizzeri specializzati nelle popolazioni Bavaresi, Alemanne, Franche e Turinge tra V e VII secolo. Ci saremo anche noi, per raccontarvi questa due giorni!
Tornando all’interno della serie di eventi paralleli alla mostra per Francovich, ci sarà spazio anche per la presentazione della pubblicazione finale di un progetto iniziato da Francovich stesso e Sauro Gelichi nel 2002. Si tratta degli scavi del monastero di San Quirico di Populonia, condotti per cinque anni dalle Università di Siena e Ca’Foscari di Venezia. Questo volume verrà presentato a Siena l’11 aprile da Gisella Cantino Wataghin e Paolo Delogu alla presenza dei curatori Sauro Gelichi e Giovanna Bianchi.
1° workshop del progetto nEU-Med (UNISI)
Infine ci sarà spazio anche per un workshop dedicato al grande progetto europeo nEU-Med vinto l’anno scorso dall’Università di Siena di cui ci ha già parlato la co-direttrice Giovanna Bianchi. “Il progetto europeo nEU-Med e le nuove ricerche dieci anni dopo la scomparsa di Riccardo Francovich” sarà una grande occasione per conoscerne i risultati e le prospettive di ricerca dopo le prime campagne di scavo. Il workshop sarà articolato in due giorni, 12 e 13 aprile. Il primo sarà un momento di divulgazione, come risulta da un programma molto serrato e denso di temi importanti e di nomi noti nel campo dell’archeologia medievale. Il secondo, invece, sarà una discussione a porte chiuse sulle strategie future del progetto.
Questo è quanto vi racconteremo nelle prossime settimane, diggers. Come sempre, ci trovate in prima linea per rendere l’archeologia accessibile a tutti. Stay tuned & save the dates!